La liberazione di Pistoia

In questo luogo nel settembre 1944, nei giorni immediatamente successivi alla liberazione di Pistoia, un fotografo dell’esercito americano scattò una foto a un gruppo di partigiani vicino alla chiesa dei santi Prospero e Filippo, in uno scatto che divenne uno dei simboli della Resistenza.

Data inizio: 8/9/1943
Data fine: 8/9/1944

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Città di Pistoia

Settembre 1944: l’esercito alleato era oramai prossimo a scavalcare il Montalbano e a liberare tutta la piana pistoiese mentre l’esercito tedesco stava oramai battendo in ritirata sulle fortificazioni montane della Linea Gotica. In questo momento il Comitato provinciale di Liberazione nazionale decise di richiamare tutte le formazioni partigiane sparse per la piana per convergere su Pistoia e liberare la città dai nazifascisti. Dal primo di settembre vennero liberate diverse frazioni e comuni della provincia fino a quando, il 7 settembre, il Comando di piazza del CPLN diede l’ordine di occupare il capoluogo. L’8 settembre 1944 Pistoia fu liberata dai partigiani che, dopo alcuni scontri con i tedeschi in ritirata, occuparono la città tenendola sicura fino all’arrivo della 6th South African Armored Division e del resto dell’esercito alleato.

In questi giorni di settembre a Pistoia, un fotografo americano della Press Association Inc., passeggiando per Pistoia, incontrò nei pressi della chiesa dei Santi Prospero e Filippo un gruppo di partigiani e partigiane a cui scattò una foto. In questa fotografia sono ritratti 4 partigiani e 4 partigiane. Il primo a sinistra è Israele Bemporad, partigiano ebreo delle Brigate Garibaldi formazione Fantacci, subito dopo Liliana Cecchi del Gruppo di Difesa della Donna e dietro di lei, seminascosta, c’è Bumeliana Pisaneschi della formazione Valoris. Con il volto parzialmente ricoperto dal fucile c’è Enzo Giorgetti, del gruppo Stella Rossa e sotto di lui Marino Gabbani della formazione Fantacci. La donna al centro con fucile e cartuccera in spalla è Lina Cecchi anche lei partigiana combattente del GDD che all’epoca della foto aveva 17 anni. Dietro Lina c’è un partigiano sovietico non identificato e in fondo a destra c’è la partigiana Ilva Raffaella Ferretti. La foto è un simbolo della pluralità della Resistenza: ci sono donne ed ebrei che il fascismo aveva discriminato e che adesso contribuivano alla lotta di emancipazione; ci sono partigiani di formazioni diverse che collaborano tra di loro; la foto è stata scattata da un soldato alleato, simbolo del sodalizio e del rispetto che gli eserciti alleati avevano nei confronti dei partigiani e del loro contributo alla lotta di Liberazione.

La foto è diventata quindi emblematica di tutti i valori della Resistenza tanto da essere accostata per la liberazione di Roma o di altre città italiane. La foto infatti, che appartiene all’agenzia Getty Images, ha una data sbagliata, dicembre 1944, e manca di una localizzazione precisa. Possiamo però notare sullo sfondo un cartello con scritto “uomini del pistoiese” e gli abiti dei partigiani, che sono a maniche corte e con un abbigliamento estivo, ci permettono di datare la foto al settembre 1944.