Cippo a Magnino Magni

Magnino Magni, medaglia d’argento al valor militare, è stato un partigiano della Brigata Gino Bozzi. Diventato capo mitragliere, Magnino morì a 29 anni in combattimento a Collina di Treppio il 17 aprile 1944 rimanendo a coprire la ritirata dei suoi compagni partigiani.

Data inizio: 7/6/1914
Data fine: 17/4/1944

Segmento di percorso dal nostro partner

Città di Sambuca Pistoiese

Magnino Magni nacque ad Agliana il 7 giugno 1914, da una famiglia di origini contadine. Unitosi ai partigiani subito dopo l’8 settembre 1943, divenne capo mitragliere della brigata garibaldina Gino Bozzi. Con il nome di battaglia Magnino, egli teneva i collegamenti con le altre bande partigiane pistoiesi per il rifornimento di viveri e armi ed era diventato il responsabile militare delle formazioni garibaldine della provincia. Magnino inoltre riuscì a far scappare dall’ospedale il partigiano Giulio Bruschi, ferito e sorvegliato dai carabinieri, tra il 14 e il 15 gennaio 1944 e quando la Guardia Nazionale Repubblicana uccise il partigiano russo della Bozzi, Ivan Baranowskji, lasciando il suo cadavere insepolto, Magnino si procurò una bara per dare degna sepoltura al compagno partigiano.

Il 17 aprile 1944, Magnino Magni si trovava con altri compagni partigiani a Carpineta di Collina di Treppio quando, avvertito da un collaboratore della Resistenza, la sua squadra si ritrovò accerchiata da soldati repubblichini. Preparandosi al combattimento, Magnino Magni si dispose alla mitragliatrice per coprire la fuga ai suoi compagni, molto provati dal duro scontro a fuoco, quando venne colpito alla testa morendo sul colpo. Magnino morì a 29 anni, lasciando orfani i due figli piccoli, Alessandro e Marcello. I soldati della GNR presero il corpo di Magnino e lo portarono fino in Piazza Duomo a Pistoia, passando da Badi e da Porretta, dove continuarono a infierire sul suo cadavere.

Magnino Magni, per il suo sacrificio, è stato decorato con la medaglia d’argento al valor militare e nell’immediato dopoguerra nel punto dello scontro è stato posto un cippo a sua memoria. Il cippo, in pietra, e a forma di edicola. Al centro è inciso un globo con dentro la falce e il martello (la brigata Bozzi era infatti di ispirazione comunista), a sinistra si trova una foto di Magnino e sotto di essa il seguente epitaffio dedicato a Magnino da parte dei suoi compagni partigiani:

«In questo luogo dove il 17 aprile 1944 combattendo eroicamente contro le orde fasciste cadde il partigiano Magni Magnino, olocausto purissimo sull’ara della libertà e della giustizia fu loro di esempio di virtù proletarie. I suoi compagni d’arme posero questo marmo ad eterna memoria di lui e del suo sacrificio. Carpineta di Treppio, lì 8 luglio 1945».