Adelmo Santini nacque ad Agliana il 26/10/1926, figlio di Ottorino e Francesca Bellini. Nell’aprile 1944 entrò insieme al padre nella formazione Ubaldo Fantacci. Nel 1944 ad Adelmo venne data la possibilità di rientrare a casa, ma lui decise di continuare a partecipare alla lotta contro i nazifascisti. La notte del 24 agosto 1944 Adelmo era di guardia insieme ad un altro partigiano, detto “Roma”, all’accampamento di una squadra della brigata nei pressi del bosco di Torricchio a Serravalle. Da giorni la squadra di Adelmo marciava incessantemente, perché l’attività partigiana nell’agosto 1944 si era fatta sempre più intensa a causa della ritirata dei tedeschi e del progressivo avanzare dell’esercito alleato da sud della Toscana. Durante il turno di guardia, Roma si addormentò e una squadra nemica riuscì a sorprendere i partigiani di notte e a catturare Adelmo. Santini fu portato per essere interrogato alla Villa di Groppoli dove il comando tedesco e la prefettura di Pistoia avevano la sede; qui venne torturato e interrogato per un’intera notte, ma non parlò. Al mattino del 25/8/1944, i tedeschi lo portarono nel bosco fuori la villa, lo legarono con del filo di ferro ad un ulivo e lo fucilarono.
L’albero di ulivo esiste ancora oggi e sono ancora visibili i fori di proiettili sul suo tronco.
Nel 1978 l’ANPI e i comuni di Agliana, Pistoia e Serravalle hanno posto sul luogo dell’esecuzione un monumento in memoria di Adelmo Santini. Il monumento, che va ad inglobare l’albero a cui Santini fu legato, è composto da una base in mattoni rossi e da due blocchi di pietra. Sul blocco più alto è presente una targa di metallo la cui iscrizione riporta: “25 agosto 1944: barbaramente legato a questo ulivo sotto il piombo nazifascista, Adelmo Santini partigiano donò la vita per la libertà di tutti. Q.M.P. nell’anno 1978 ANPI e comuni di Agliana-Pistoia-Serravalle”.