Nel 1941 l’esercito italiano occupò la penisola balcanica. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, le truppe italiane dovettero scegliere se unirsi ai tedeschi o tentare di scappare. La divisione di fanteria “Venezia” e la divisione alpina “Taurinense”, composte principalmente da soldati provenienti dalla Toscana, decisero di opporsi ai tedeschi e formarono a Pljevlia (nell’attuale Montenegro) la “divisione partigiana italiana Garibaldi”.
La divisione contò circa 20000 uomini, combatté in Montenegro, sud della Serbia e Kosovo a fianco dell’Esercito popolare di Liberazione della Jugoslavia guidato dal maresciallo Josip Broz Tito. La divisione rientrò in Italia nel marzo 1943, contando un grande numero di dispersi e caduti e 2166 decorazioni al valor militare. I decorati pistoiesi della Resistenza nei Balcani sono: Arrigo Bertini, Foriero Cappelli, Giuseppe Dolfi, Dino Lastrucci, Silvano Pastacaldi, Aldo Vannacci e Villy Pasquali. In particolare Villy Pasquali, medico veterinario della “Taurinense”, fu decorato con la medaglia d’oro al valor militare e caduto in combattimento a Brijestovo (Montenegro) e a lui è dedicato un giardino dietro la chiesa di San Francesco.
Il 25 aprile 1992 a Pistoia, nel giardino Falcone e Borsellino nel quartiere delle “Fornaci”, è stato inaugurato il monumento ai partigiani pistoiesi della Divisione Garibaldi combattenti in Jugoslavia alla presenza di numerosi reduci garibaldini provenienti da tutta la Toscana. Il monumento, disegnato da Umberto Civinini, è composto da un blocco di marmo bianco (la cui forma vuole ricordare la spada di Giuseppe Garibaldi) sopra una base rotonda in cui sono incisi i quattro punti cardinali.