Durante il delicato momento di passaggio del fronte, i luoghi montani furono teatro di crescenti tensioni. Molti paesi vennero distrutti e diverse aree furono minate, sia per rallentare l’avanzata alleata verso la Linea Gotica, sia come risposta all’attività delle formazioni partigiane operanti nella zona.
Quattro membri della famiglia Baldi – Gerino, Anchise, Ottavio e Baldino – vennero intercettati nell’area di Momigno, frazione del Comune di Marliana, da una pattuglia delle SS. Il 21 settembre 1944. Furono arrestati, interrogati e deportati in una fattoria a Prunetta, una frazione poco distante. Baldino riuscì a fuggire, mentre gli altri tre vennero fucilati e i loro corpi furono abbandonati, per essere ritrovati circa dieci giorni dopo.
La versione appena riportata, che considera i Baldi come vittime civili di una delle tante stragi naziste del periodo, si avvicina solo in parte alla realtà dei fatti.
Di recente, grazie al riordino e alla parziale digitalizzazione del fondo archivistico Ricompart – Archivio per il Servizio Riconoscimento Qualifiche e per le Ricompense ai Partigiani – che conserva la documentazione prodotta dalle varie Commissioni regionali istituite nell’immediato dopoguerra (1945-1948) e dalla Commissione Unica Nazionale istituita nel 1968, è possibile consultare il portale online Partigiani d’Italia, accessibile dal 2020, per verificare l’eventuale riconoscimento della qualifica di partigiano. Nel caso dei Baldi, è stata trovata conferma: la qualifica di partigiani combattenti, appartenenti alla formazione «Silvestro», fu riconosciuta a tutti e quattro dalla Commissione Regionale Toscana nel 1946.
A suffragio di quanto riportato nel portale online, esiste una relazione della formazione partigiana «Momigno» che, in un diario, racconta l’episodio in cui questi quattro giovani della formazione «Silvestro» persero la vita. Secondo questa relazione, i Baldi stavano guidando le forze alleate per evitare che finissero in un campo minato, in quanto quest’ultime non conoscevano bene la zona. Durante questa delicata operazione, i Baldi furono intercettati e sopraffatti da una pattuglia tedesca di circa trenta uomini e, nello scontro che ne seguì, persero la vita.
La tragica vicenda dei giovani Baldi è dunque esemplificativa di come la ricerca scientifica in ambito storico progredisca nel tempo, permettendo di accedere ai risultati ad un pubblico sempre più ampio.