In via Ghianda, nella frazione di Cecina a Larciano, si trova una targa commemorativa in memoria dei coniugi Celestino Dami ed Erina Monti, che persero la vita a 46 e 41 anni nell’incendio appiccato alla loro abitazione da una pattuglia tedesca il 1° agosto 1944. I loro figli, Renzo e Brunero, riuscirono miracolosamente a salvarsi. Secondo alcune ricostruzioni, l’attacco sarebbe stato motivato dal sospetto da parte dei soldati tedeschi che nella casa si trovasse un deposito di munizioni destinato alla Resistenza locale, sebbene questa ipotesi non sia mai stata verificata.
L’incendio della loro abitazione potrebbe essere stato il risultato di una rappresaglia ordinata dalle forze di occupazione o una risposta alle crescenti attività di Resistenza nella zona, che avevano iniziato a ostacolare la ritirata dei tedeschi. Episodi di distruzione, incendio e saccheggio di interi villaggi erano frequenti durante l’estate del 1944, periodo in cui la violenza delle truppe tedesche si manifestava in modo brutale e spesso senza giustificazioni evidenti, portando a massacri che causarono un enorme numero di vittime civili innocenti.
Anche la scomparsa di Erina Monti e Celestino Dami si inserisce nel contesto di terrore e sospetto che dominava la vita quotidiana in quel periodo. L’avanzata degli Alleati metteva sempre più in difficoltà le forze tedesche, e la crescente ostilità della popolazione, supportata dalle azioni della Resistenza, esasperava le tensioni. In questo clima di paura, i civili diventavano spesso vittime di una violenza indiscriminata e disumana che non risparmiava neanche donne e bambini.