Giardino e lapide in memoria delle vittime dell’eccidio – Pratogrande

Pratogrande si trova nella campagna di Ponte Buggianese nei pressi del Padule di Fucecchio. La mattina del 23 agosto 1944 il reparto esplorante della 26ª divisione corazzata dell’esercito tedesco le aree circostanti con l’ordine di sterminare sistematicamente le persone intrappolate nella zona. Quel giorno morirono 174 persone, quasi tutti civili, in gran parte donne, bambini e anziani.

Data inizio: 23/08/1944
Data fine: 23/08/1944

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Città di Ponte Buggianese

La coltivazione e la lavorazione del tabacco è stata nella prima metà del secolo scorso una delle attività caratterizzanti del tessuto economico delle aree agrarie della bassa Valdinievole. Il lavoro si svolgeva in grandi edifici di mattoni noti con il nome di tabaccaie e impiegava una folta manodopera, per lo più femminile. La sigaraia – o tabaccaia – presente in località Pratogrande, nel territorio comunale di Ponte Buggianese, seppur in stato di abbandono, rappresenta ancora oggi un notevole esempio di archeologia industriale. Questo luogo è stato anche uno dei teatri dell’eccidio del 23 agosto 1944: quando i tedeschi vi arrivarono nella prima mattinata ci trovarono quasi esclusivamente donne e bambini sfollati che risiedevano nella sigaraia. I presenti furono messi al muro e mitragliati. In 12 morirono colpiti dalle pallottole mentre un’altra persona, il cinquantanovenne Guido Pagni, fu ucciso dall’esplosione di una bomba a mano. Tre ragazze si salvarono grazie alla protezione offerta dai corpi delle vittime Caduti sopra di loro, ma una morì poco dopo per le ferite. Altri civili furono uccisi nei paraggi della tabaccaia, come testimoniato da vari cippi di cui sono costellate le strade di campagna che si dipanano fra le località di Anchione, Capannone e Pratogrande.

Alcuni testimoni affermavano di aver riconosciuto un fascista di Ponte Buggianese travestito da soldato tedesco fra gli esecutori del massacro. Il fatto che i fascisti italiani abbiano avuto un ruolo nella strage era noto già nell’immediato dopoguerra; i tedeschi avevano bisogno dell’aiuto di spie repubblichine e squadristi del posto per muoversi in un territorio che conoscevano poco e che poteva presentare diverse insidie.

Una vecchia lapide di marmo apposta sulla parete della tabaccaia riporta i nomi delle vittime ed un’iscrizione che celebra il sacrificio dei Caduti ed esecra la violenza degli assassini. L’edificio è in rovina e non è accessibile, ricadendo all’interno di una proprietà privata, ma è ben visibile dall’intersezione fra via Lima e via Pratogrande. Qui è stato allestito dall’amministrazione comunale un giardino intorno alla lapide eretta in memoria di 10 persone che furono temporaneamente sepolte in questo luogo. Le autorità militari tedesche avevano infatti vietato ai parenti di trasportare i morti al cimitero comunale, operazione che poté essere effettuata solo a seguito dell’arrivo degli alleati nei primi giorni di settembre. Il cippo risale al dopoguerra e riporta nomi, età, il nominativo del padre e una fotografia di ciascuna vittima. Sopra la lapide troviamo un bassorilievo di marmo raffigurante un albero col tronco tagliato circondato da croci.