Lapide sul municipio di Ponte Buggianese ai Caduti dell’eccidio del Padule di Fucecchio
Lapide sul municipio di Ponte Buggianese ai Caduti dell’eccidio del Padule di Fucecchio
La lapide ai Caduti dell’eccidio del Padule di Fucecchio (23 agosto 1944) fu apposta dal Comune di Ponte Buggianese sul municipio il terzo anniversario dalla strage.
Nel luglio del 1944 gli eserciti alleati si erano fatti strada nelle province meridionali della Toscana fino a raggiungere la linea dell’Arno, ove il fronte si attestò per tutta la durata del mese successivo. L’avanzata delle forze alleate era rallentata a causa della perdita di importanza del fronte italiano a seguito dello sbarco in Normandia e parte delle forze impiegate nella penisola erano state rilocate in Provenza. La popolazione civile, “intrappolata’’ nei territori non ancora liberati, dovette subire la fase più dura dell’occupazione tedesca, mentre si assisteva ad un’intensificazione della lotta partigiana sollecitata dagli stessi comandi alleati.
È in questo contesto che la notte del 23 agosto 1944 il reparto esplorante della 26ª divisione corazzata della Wehrmacht, con l’aiuto di repubblichini locali, dette avvio al massacro. Probabilmente a scatenare la violenza nazifascista fu il timore di non essere in grado di controllare un territorio difficile e sconosciuto, quale era quello della palude, e la convinzione erronea che l’acquitrino potesse essere la base operativa di un grosso raggruppamento di partigiani. Nel Padule si trovava invece un gran numero di civili – sfollati, renitenti alla leva, contadini in fuga dai rastrellamenti. L’aggressione tedesca si inserisce perfettamente nel quadro della “ritirata aggressiva’’ e della “guerra ai civili’’ condotta dai nazisti durante la Campagna d’Italia.
Il Padule di Fucecchio ha un posto importante nella storia, nelle tradizioni, nella cultura e nell’identità pontigiana. Non sorprende che il comune di Ponte Buggianese, nel quale insiste la porzione più estesa della palude, sia stato fra i più colpiti dalle violenze, con 31 vittime sul suo territorio. Le forze tedesche concentrarono le loro azioni nelle località di Pratogrande, Anchione e Capannone, penetrando fino sul limitare della zona umida.
12 persone furono uccise presso la sigaraia di Pratogrande, in quello che è senza dubbio uno degli episodi più tragicamente celebri dell’eccidio. Nella parte del Padule ricadente in territorio pontigiano operava una piccola formazione partigiana, la Silvano Fedi, che però riparò all’interno della palude ai primi spari e non si scontrò con i tedeschi quel giorno. Le uccisioni arbitrarie continuarono fino al primo pomeriggio e lasciarono sul terreno 174 morti in tutto il comprensorio.
Per il terzo anniversario dell’eccidio l’amministrazione comunale volle apporre sul municipio la lapide che riporta i nomi di 37 pontigiani uccisi.
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