Silvano Fedi frequentò il Liceo classico Forteguerri negli anni ’30. Qui, insieme ad altri studenti, maturò le idee libertarie che lo avrebbero accompagnato per tutto il periodo della Resistenza.
Il Liceo Classico Forteguerri nacque per volontà del cardinale pistoiese Niccolò Forteguerri nel 1473 come Pia Casa della Sapienza. Nei primi decenni del ‘500 si trasferì al Palazzo della Sapienza dove rimase fino al 1924, lasciando il posto alla Biblioteca Forteguerriana e spostandosi nell’ex Convento della Sala in corso Vittorio Emanuele II (oggi corso Gramsci).
Negli anni ’30 Silvano Fedi studiò al Liceo insieme ad altri personaggi fondamentali per la Resistenza pistoiese e italiana: Manrico Ducceschi (comandante della formazione partigiana XI Zona, chiamata “Pippo”), Giovanni La Loggia (partigiano della XI Zona e medaglia di bronzo al valor militare), Carlo Giovannelli (antifascista e partigiano della formazione “Puxeddu”) e Pier Luigi Bellini delle Stelle (partigiano della 52° Garibaldi che catturò Benito Mussolini a Dongo nell’aprile 1945).
Il gruppo intorno a Fedi entrò in contatto con la vecchia generazione anarchica pistoiese facendo sì che il movimento anarchico, che a Pistoia aveva radici già da fine Ottocento, si rianimasse con la creazione della Federazione Comunista Libertaria che insieme al Partito Comunista diventò una delle forze antifasciste clandestine più consistenti.
Nel 1938, dopo la promulgazione delle leggi razziali, Silvano Fedi divenne fiduciario del gruppo studentesco “Ad maiora”, poi sciolto dal regime fascista che vietava gruppi studenteschi al di fuori dei Gruppi Universitari Fascisti e della Gioventù Italiana del Littorio. Nel 1939 ottenne il diploma senza avere la possibilità di ritirarlo perché nell’autunno dello stesso anno venne arrestato e condannato ad un anno di carcere dal Tribunale speciale per la Difesa dello Stato insieme a Giovanni La Loggia, Carlo Giovannelli e Fabio Fondi. L’accusa era di associazionismo e propaganda antinazionale.
Fedi venne graziato nel febbraio 1940, ma una volta rientrato a Pistoia divenne il punto di riferimento dell’antifascismo clandestino locale, sostenendo ideali di libertà e parità di diritti, legati soprattutto alla sua formazione sociale e culturale. Gli anni dal ’41 al ’43 furono fondamentali nella preparazione e consolidamento di quelle che diventarono le formazioni partigiane pistoiesi. Dopo l’8 settembre 1943, infatti, la lotta armata diventò la scelta logica del pensiero politico formatosi durante gli anni del liceo; fu dopo quella data che nacque la formazione partigiana delle Squadre Franche Libertarie e Silvano Fedi ne divenne il comandante. La formazione, denominata poi “Silvano Fedi” dopo la morte di quest’ultimo a Montechiaro il 29/7/1944, fu una delle formazioni più importanti della Resistenza pistoiese, operante nella piana tra Pistoia, Quarrata, Casalguidi e la dorsale collinare del Montalbano. Dopo la Liberazione furono riconosciuti 79 partigiani, di cui 9 caduti, e 14 patrioti appartenenti alla formazione.
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