Monumento ai Caduti dell’Eccidio del Padule di Fucecchio – Cintolese
Monumento ai Caduti dell’Eccidio del Padule di Fucecchio – Cintolese
Il monumento marmoreo alle vittime dell’eccidio del Padule di Fucecchio è collocato a Cintolese e ricorda i monsummanesi morti nella strage nazifascista del 23 agosto 1944.
Nell’estate del 1944 l’attitudine delle forze di occupazione verso i civili si fece particolarmente ostile. L’odio per il “tradimento’’ dell’Italia, il sospetto paranoico di avere a che fare con fiancheggiatori dei partigiani – se non con combattenti attivi -, e il disprezzo razziale portarono i tedeschi a vedere nella popolazione inerme un potenziale nemico da neutralizzare. In questo contesto il generale Eduard Crasemann il 22 agosto diramò l’ordine di eseguire un’operazione di annientamento ai danni di chiunque si trovasse nel comprensorio della vasta palude. Un’azione terroristica che costò la vita a 174 persone e che si concluse fra i festeggiamenti dei carnefici la sera del 23 agosto.
Nel comune di Monsummano i caduti furono 84. Le famiglie Grassi, Arinci, Simoni e Giacomelli furono sterminate a casa Simoni, una colonica situata nei pressi di Cintolese. Quando i tedeschi arrivarono ordinarono agli occupanti dell’edificio di uscire e li falciarono con una mitragliatrice posizionata nell’aia. Secondo un testimone al primo piano era rimasta una donna che, mentre i soldati se ne stavano andando, gridò ad uno di essi di averlo riconosciuto. Era un fascista di Cintolese travestito da nazista. I massacratori tornarono indietro e la uccisero. La famiglia Natali di Cintolese fu decimata al casotto dell’Isola presso Castelmartini (Larciano), dove avevano costruito due capanne. Molte altre vittime si contarono fra i ripari di fortuna che ospitavano sfollati nella zona dell’Uggia.
Il basamento del monumento sorregge una statua che raffigura una donna con due bambini fra le braccia, chinata sul corpo di un uomo avvolto da un serpente, simbolo della violenza nazista; ai fianchi troviamo due pannelli con bassorilievi. Quello rivolto a nord-est rappresenta la morte che, con fascio littorio e croce uncinata ai piedi, porta via con sé una figura angelica; il pannello opposto invece rappresenta una donna con un crocifisso in mano che guarda al cielo alle spalle di un uomo inginocchiato intento a pregare. Sopra i bassorilievi un pilastro sorregge la statua di un angelo con la testa piegata verso l’alto, a simboleggiare la libertà; ai suoi piedi una fiamma rossa, simbolo di fede. Ai lati del pilastro sono riportati i nomi delle vittime in ordine alfabetico.
Il monumento fu realizzato nel dopoguerra su iniziativa del parroco di Cintolese don Renato Quiriconi in accordo con la comunità locale e l’amministrazione comunale.
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