Targa ai rom vittime del nazifascismo

La targa alle vittime Rom e Sinti del nazifascismo è stata posta dal Comune di Pistoia il 31 gennaio 2006. La targa vuole ricordare le vittime delle due etnie perseguitate dall’ideologia nazifascista.

Data inizio: 2006
Data fine: 2006

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Città di Pistoia

La targa, inaugurata nel 2006, è dedicata alle vittime rom e sinti del nazifascismo. È  di semplice pietra con una targa di ottone commemorativa in cui sono incise le parole del musicista, poeta e compositore Santino Alexian Spinelli, docente di lingua e cultura romita e impegnato nella difesa della lingua e della cultura dei popoli rom e sinti in Europa.

I rom furono una delle etnie perseguitate dal nazifascismo. Il loro sterminio ebbe le stesse modalità di quello ebraico: il regime nazista e i suoi alleati sottoposero i rom all’internamento, alla deportazione e all’invio nei campi di concentramento. In tanti furono anche uccisi dagli Einsatzgruppen (Squadre della Morte) nei territori occupati dai tedeschi durante la guerra. Nei paesi baltici sembra che i tedeschi abbiano ucciso più di 30000 persone. I rom e sinti venivano inizialmente deportati nei campi di concentramento di Bergen-Belsen, Sachsenhausen, Buchenwald, Dachau, Mauthausen e Ravensbruck, e poi mandati alla morte nei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Chelmo, Belzec, Sobibor e Treblinka.

I rom furono per la maggior parte deportati nel campo di Auschwitz-Birkenau e confinati in un settore apposito; lì le terribili condizioni di vita contribuirono al diffondersi di epidemie. Almeno 19000 dei 23000 rom deportati ad Auschwitz morirono nel campo.  Il loro destino durante la guerra varia da paese a paese, ma in sostanza in tutti i paesi dell’Asse venivano internati per poi essere inviati per i lavori forzati o per lo sterminio in Germania o in Polonia.

In Italia le leggi razziali del 1938 non colpirono direttamente l’etnia rom ma, l’11 settembre 1940, il capo della polizia italiana ordinò alle prefetture che rom e sinti venissero internati e poi sparsi nei vari campi di concentramento della penisola.

Il numero dei rom assassinati è incerto; gli storici hanno calcolato che circa il 25% dei rom europei fu ucciso dalle forze dell’Asse (il numero delle vittime è quindi intorno ai 220000).

Il termine per identificare lo sterminio dell’etnia rom è Porrajmos (traducibile in grande divoramento) o Samudaripen (uccisione di tutti).